Radio Musica Italiana Anni 70


Radio Musica Italiana Anni 70

Il 13 febbraio di ogni anno, in tutto il mondo, si celebra il Giorno Mondiale della Radio. Nella prima metà degli anni '90 si registra un calo di ascolti per la radio e in molti sostengono che per il più antico dei mass media sia vicina la fine. In effetti la concorrenza con la televisione si rileva perdente e il pubblico è in forte discesa. La diffusione di Internet e la nascita delle web radio alla fine degli anni novanta rilancia però straordinariamente la radio dandole nuova linfa ed una nuova sociologia. Essa è infatti il mezzo migliore che si può collegare con il nuovo strumento e molte emittenti si dotano di un sito Web. Nel febbraio 2016 il 70% della popolazione italiana è raggiunto da un segnale outdoor (al di fuori degli edifici) DAB+, con una copertura concentrata nel nord Italia e nelle grandi città, mentre nel 2017 è previsto il raggiungimento di una copertura nazionale del 90%. Sempre nel febbraio 2016, i tre consorzi nazionali che trasmettono in DAB+, di cui Rai con due multiplex (bouquet di canali), raggiungono una copertura di: Rai DAB (Rai Way): 55%, DAB Italia: 65%, EuroDAB Italia: 65%. A questi si aggiungono sei multiplex locali: DBTAA, Digiloc, Rundfunk-Anstalt Sudtirol (RAS), DAB Media, CR DAB, Radio Vaticana Nel gennaio 2016 trasmettono 116 canali DAB+ in simulcast e 20 esclusivamente DAB+, ai quali si aggiungono 7 data service e 2 canali di test. I canali nazionali sono 39, a fronte dei 19 ricevibili FM.

Nel 1981 Claudio Cecchetto rileva Radio Music e fonda a Milano Radio Deejay destinata a imporsi sul mercato nazionale come l'emittente più seguita d'Italia. Nasce anche Radio Italia e Radio Italia Network. La radio si è negli anni sviluppata in tutte le regioni, ognuno di queste radio ha impresso alla radiofonia una particolare impronta ancora presente in molte città. Il 6 Ottobre del 1924 nasce in Italia la prima trasmissione radiofonica. La Norwegian Broadcasting Corporation (NRK) ha lanciato il primo canale DAB al mondo il 1º giugno 1995 (NRK Klassisk), mentre la BBC e la Swedish Radio (SR) hanno lanciato le loro prime trasmissioni radiofoniche digitali DAB il 27 settembre 1995. I ricevitori DAB sono disponibili in molti paesi dalla fine degli anni '90. Il DAB è generalmente più efficiente nell'uso dello spettro rispetto alla radio analogica FM e può quindi offrire più servizi radio per la stessa larghezza di banda. Tuttavia la qualità del suono può essere notevolmente inferiore se il bit-rate assegnato ad ogni programma audio non è sufficiente.

Il numero delle radio libere, anche grazie alla mancanza di leggi a riguardo, negli anni seguenti cresce vertiginosamente, il loro numero passa da circa 150 nel 1975 alle 2800 del 1978. Quando poi la radio divenne un apparecchio ad uso domestico, le trasmissioni assunsero ulteriore importanza. Da una parte infatti si diffuse l'abitudine ad ascoltare la musica, permettendo lo sviluppo di nuove forme artistiche, dall'altra questa tecnologia fu un grande strumento nelle mani della politica. Il regime fascista di Mussolini, ad esempio, fece ampio ricorso alla radio per propagandare proclami e discorsi al popolo. Nonostante i vantaggi della radio DAB rispetto ad una tradizionale siano evidenti, è palese come questo sistema digitale nel nostro Paese non sia ancora estremamente diffuso. Le cause di questa problematica possono essere due. La prima riguarda i prezzi di acquisto del dispositivo, qualora si decida di sostituire la propria radio FM con quella digitale. Sul web sono presenti numerose offerte con prezzi che oscillano dai 120 ai 200 euro, a seconda della tipologia di radio. Altro motivo della scarsa diffusione della radio DAB in Italia è la scarna copertura del territorio che sino a questo momento ha scoraggiato gli utenti ad effettuare il passaggio. Ultimo motivo che, finora, ha impedito una rapida diffusione del sistema radio DAB auto è la mancanza di uno switch off delle frequenze FM, a favore di quelle digitali.