Radio Italia Emma


Radio Italia Emma

La radio è la diffusione contemporanea di contenuti sonori, fruibili in tempo reale o con un breve ritardo, ad utenti situati in aree geografiche predisposte da apposite reti per telecomunicazioni e dotati di specifici apparecchi elettronici ed, eventualmente, impianti per telecomunicazioni. Dal 2000 si diffonde la nuova tecnologia DAB (Digital Audio Broadcasting) che lancia la nuova ''radio del duemila''. Il DAB garantisce una qualità dell'ascolto pari a quella di un CD, prevede l'impiego di trasmettitori terrestri e satellitari, e semplici antenne non direzionali per la ricezione. Accanto al DAB, che non riscuote un grande successo, viene diffuso anche il DRM, considerato di qualità migliore. Il panorama italiano presenta un elevato numero di stazioni e una notevole frammentazione delle frequenze[14] (si noti, per inciso, che il numero di emittenti radiofoniche FM in Italia ammonta a circa un migliaio, con una offerta unica a livello mondiale), rendendo la riorganizzazione dei bacini d'utenza ben poco agevole. Ad inizio 2017 risultano pianificati 16 dei 39 bacini previsti dalla delibera n. 465/15/CONS dell'AGCOM e sono stati assegnati dalla Dgscerp del Ministero i diritti di uso delle frequenze in 8 bacini tra i 16 pianificati. Allo scopo di agevolare la pianificazione di tutti i bacini mancanti e l'assegnazione delle frequenze necessarie, le associazioni di categoria stanno premendo per poter utilizzare per il DAB+ la frequenza VHF 13, attualmente assegnata al ministero della Difesa ma inutilizzata.

Nel 1982 la Rai lancia due nuovi canali: Radio Stereo Uno e Radio Stereo Due sulle nuove frequenze FM e una riforma strutturale decisa favorisce una modernizzazione degli stili e un adeguamento ai tempi sul modello delle radio private. Fino al 1974 nel nostro Paese, la radiodiffusione rimane ad esclusivo appannaggio dello Stato. Poi, nel 1974, la Corte Costituzionale consente ai privati di trasmettere localmente via cavo. Una sentenza di portata storica, che dà il via libera, in molte città italiane, all’apertura di radio private via etere. Il primo tipo di trasmissione in codifica digitale, il DAB propriamente detto, prevedeva un bit rate di 128 kbit/s con un codec audio MP2. Poichè tale codec necessitava di almeno 160 kbit/s per raggiungere la qualità tipica della radio FM e dai 192 ai 256 kbit/s per raggiungere la qualità CD, fu soggetto a diverse critiche da parte degli audiofili (soprattutto per il taglio delle frequenze superiori a 14 kHz, quando invece la radio FM garantiva una trasmissione fino a 15 kHz).

La radio libera è una emittente di piccole dimensioni sia in termini di studio radiofonico, antenna di trasmissione, che di costi di gestione, in grado di coprire un'area di pochi chilometri quadrati, spesso interna ad una città. Di solito trasmettono in modulazione di frequenza (FM), una tecnologia fino ad allora poco sfruttata, che garantisce una qualità più elevata. COME FUNZIONA LA RADIO? L'utilizzo della tecnologia consiste nel ricevere un segnale radio di una certa frequenza, ossia il canale. La ''cattura'' di questa frequenza si chiama sintonia (da qui il verbo ''sintonizzarsi''), mentre l'insieme delle tecniche per permettere la ricezione del segnale si chiama modulazione.