Radio I Italia


Radio I Italia

Questi due studiosi vivevano e lavorarono in zone completamente diverse del globo eppure, senza saperlo, cominciarono a lavorare contemporaneamente sul medesimo progetto, ossia la costruzione di una tecnologia in grado di inviare e ricevere segnali radio anche a notevoli distanze. Un decreto regio del 1925 stabilì, per evitare la nascita di emittenti private, il monopolio assoluto dello Stato sulle comunicazioni senza fili e le preesistenti imprese furono incorporate nell'URI. Nel gennaio 1925 nasce il Radiorario, settimanale ufficiale dell'URI che pubblica i programmi con l'intento di propagandare il nuovo mezzo e nel contempo di conoscere meglio i gusti e le opinioni di un pubblico ancora da formare. Il 27 novembre, l'URI iniziava le sue comunicazioni regolari giornaliere. Tuttavia l'alto costo degli apparecchi (nell'Italia degli anni Venti, uno costava circa 3.000 lire e il reddito medio annuo non superava le 1.000 lire) ne limitava l'uso alle famiglie più abbienti. Nel 1926 entrarono in funzione le due nuove stazioni di Napoli e Milano. A un anno dalla prima trasmissione, si contavano in tutto il territorio nazionale, 26.855 utenti. La ricezione incontrava ancora notevoli difficoltà e spesso accompagnavano l'ascolto boati, scoppiettii, sibili. Nel 1930 la costruzione del nuovo impianto di trasmissione di Roma-Santa Palomba portò un netto miglioramento. Intanto erano state inaugurate le stazioni di Bolzano, Genova e Torino.

I pionieri di questa scoperta furono lo scozzese James Clerk Maxwell, teorico nel 1864 dell'elettromagnetismo e della possibilità di inviare segnali attraverso l'etere, e il tedesco Heinrich Rudolf Hertz, che qualche anno dopo ne dimostrò sperimentalmente l'esistenza. In Gran Bretagna nel 1919 il Post Office concesse una temporanea autorizzazione alla stazione Marconi di Chelmsford in Cornovaglia, che il 23 febbraio 1920 trasmise il primo regolare servizio radiofonico della storia, per due ore consecutive al giorno, per un periodo di due settimane. Dopo aver ottenuto il 16 ottobre 1920 una licenza di trasmissione ufficiale, la Westinghouse di Pittsburgh entrò in servizio a partire dal 2 novembre 1920, tramettendo con il nome di KDKA da uno stabilimento industriale di Washington. In breve tempo, la radio si diffonde in maniera così rapida che negli Stati Uniti già nel 1922 si contano ben 187 stazioni, un pubblico in grande crescita ed un numero di ricevitori funzionanti che alla fine di quell'anno toccherà quota 750 mila. Nel 1921 viene fondata, in Gran Bretagna la più antica radio del mondo tuttora esistente: la BBC.

Essenzialmente la varie emittenti radiofoniche si dividono in due gruppi: le radio generaliste, che hanno contenuti e programmi di varia natura e le radio tematiche. Fra le radio tematiche, hanno conosciuto un successo straordinario le radio tematiche musicali, che trasmettono musica di ogni tipo. Le radio tematiche musicali, sono le più ascoltate dagli utenti. La radio, soprattutto quella musicale, si dimostra in grado di condizionare i gusti del pubblico, molto più del previsto, con le proprie programmazioni. Ma anche la radio generalista e soprattutto la Rai ritorna ai trionfi del passato: programmi come ''Il ruggito del coniglio'', Zapping e soprattutto Viva Radio 2, i cui i comici Fiorello e Marco Baldini che propongono sckech e imitazioni di grande spessore, riesce a riscuotere ascolti record nella storia della radio italiana.